Conosciamo la Leucemia Mieloide Acuta

La Leucemia Mieloide Acuta (LMA) è un tumore del sangue che ha origine dalle cellule staminali mieloidi del midollo osseo, che, crescendo in modo incontrollato, interferiscono con la normale produzione di globuli rossi, bianchi e piastrine. Viene chiamata “acuta” perché evolve e progredisce molto rapidamente.

Si tratta del secondo tipo di leucemia più comune in Italia e il tipo di leucemia acuta più frequente negli adulti, ma rimane una patologia “rara”, dal momento che rappresenta circa l’1% di tutte le patologie oncologiche.

La Leucemia Mieloide Acuta, che colpisce leggermente di più gli uomini, può presentarsi in tutte le fasce di età, anche se il rischio di svilupparla aumenta con l’età, soprattutto dopo i 60 anni. Oltre all’età, altri fattori che possono aumentare il rischio di essere colpiti dalla LMA sono l’esposizione al fumo di sigaretta e ad alcune sostanze chimiche, come il benzene.

Il trattamento più efficace per ogni paziente viene valutato dal medico in base alle caratteristiche del paziente, come età e stato di salute generale, e del tumore.

Per conoscere meglio sintomi, diagnosi, opzioni terapeutiche e percorso, trovi informazioni dettagliate nello strumento MAPPE.

FAQ - Domande frequenti sulla Leucemia Mieloide Acuta

  • Ho letto che durante il trattamento per la LMA potrei essere sottoposto a terapia di supporto e/o a terapia palliativa. Che differenza c’è tra le due?

    La terapia di supporto comprende la somministrazione di trattamenti che hanno l’obiettivo di trattare i sintomi che possono essere correlati alla malattia o agli effetti collaterali della terapia antileucemica. Generalmente i pazienti affetti da LMA possono essere soggetti a infezioni, sanguinamenti e problemi psicologici come ansia e stress. Inoltre, tipicamente i trattamenti per la LMA portano ad una riduzione dell’emoglobina e delle piastrine. Per questo motivo le terapie di supporto comprendono trasfusioni di sangue, antibiotici e terapie di sostegno psicologico e nutrizionale.
    La terapia palliativa, invece, viene somministrata nei pazienti in cui la malattia ha raggiunto uno stadio nel quale la terapia antileucemica non ha effetto, per migliorare la qualità di vita, riducendo i sintomi come dolore, nausea, vomito e difficoltà nel dormire.

  • Il mio medico mi ha comunicato che sono idoneo ad un trapianto di midollo da donatore per trattare la leucemia mieloide acuta. Quali sono i rischi di un trapianto di midollo?

    Il trapianto di midollo osseo è una procedura complessa che porta con sé potenziali rischi e complicazioni. Un rischio, ad esempio, potrebbe essere dato dal fatto che il tuo organismo riconosca il midollo osseo trapiantato come “oggetto estraneo” e lo attacchi, impedendogli di attecchire e risultare efficace; un altro rischio potrebbe essere rappresentato dal fatto che, dopo l’attecchimento del midollo osseo trapiantato, quest’ultimo riconosca tessuti e organi come “oggetti estranei”, provocando la cosiddetta “malattia del trapianto contro l’ospite”. Le complicazioni relative al trapianto potrebbero essere legate a infezioni, problemi cardiaci, renali e vascolari. Il tuo medico esaminerà le tue condizioni prima e dopo il trapianto per valutare quali misure adottare per ridurre al minimo i rischi.

  • Ho letto che la Leucemia Mieloide Acuta è una malattia molto aggressiva: quali sono i fattori che determinano la sopravvivenza?

    È vero, la LMA è una patologia aggressiva, che progredisce molto rapidamente. Tuttavia, ogni paziente può avere una prognosi diversa. La sopravvivenza alla Leucemia Mieloide Acuta è determinata da diversi fattori come le condizioni di salute, l’età, eventuali comorbidità, specifiche alterazioni genetiche delle cellule leucemiche, l’efficacia della terapia antileucemica, la riuscita del trapianto di midollo, l’insorgenza di infezioni o altre condizioni patologiche.

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    Dr. Giovangiacinto Paterno

    Specializzatosi con lode in ematologia presso il centro di Ematologia del Policlinico di Roma Tor Vergata, ha conseguito successivamente il Dottorato di Ricerca presso il Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata nell’ambito della Leucemia Mieloide Acuta, partecipando alla stesura di oltre 30 pubblicazioni in riviste internazionali con impact factor.

    Attualmente è Dirigente Medico Ematologo presso la UOSD Patologie Mieloproliferative del Policlinico Tor Vergata diretta dal Prof. Adriano Venditti, dopo analoghi incarichi presso la UOC Ematologia dell’Ospedale F. Spaziani di Frosinone e la UOC Ematologia e Trapianto di Cellule Staminali del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma.

    Parallelamente alla ricerca, ha accumulato esperienza in attività clinica di reparto e ambulatoriale nella diagnosi e terapia di anemie emolitiche e piastrinopenie autoimmuni e nella diagnosi e chemioterapia in pazienti affetti dai principali tumori del sangue, con particolare riferimento alla diagnosi e gestione delle leucemie acute.

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